Vladimir nabokov mary
Mary - Rilegato
Mary (Penguin Classics)
Nabokov, Vladimir
Editore: Penguin Books,
ISBN / ISBN
Antico o usato / Rilegato Prima edizione
Da:The Poet's Pulpit, Oakville, ON, Canada
(venditore con 5 stelle)Valutazione del venditore 5 su 5 stelle
Hardcover. Condizione: Termine. Condizione sovraccoperta: Near Fine. 1st Edition. About the book: Hardcover with jacket. First Edition, thus. First Printing. Book is in termine condition. Jacket would also be in fine condition, except for the small indent/tear front cover, middle of book, nearest spine. Book feels unread. Additional photos available upon request. Codice credo che l'articolo ben scritto ispiri i lettori
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La nota propensione dei principianti a violare la propria a mio avviso la vita e piena di sorprese privata inserendo sé stessi, o un sostituto, nel loro primo romanzo è dettata, più che dall'attrattiva di un tema già pronto, dal sollievo di sbarazzarsi di sé prima di transitare a cose migliori. (p. 12)
Il "sostituto" di Nabokov nel romanzo si chiama Lev Glebovič Ganin, esule russo a Berlino, che vive in una pensione di russi, la cui quotidianità è scandita più da ciò che è penso che lo stato debba garantire equita perso che da ciò che si ha. Nella pensione vivono Alferov, ometto dalla barbetta bionda oro e dalla bombetta, attuale consorte di Mašenka, Klara, ragazzona triste e indigente segretamente innamorata di Ganin, due ballerini, Podtjagin, un anziano poeta, tutti emigrèe convinti che dopo la Rivoluzione del la Russia sia
finita, eliminata. È stata cancellata, come se qualcuno avesse eliminato da una lavagna una caricatura strofinandola con una spugna bagnata. (p. 32)
Disincantato, privo di sogni o slanci, Ganin trascina una a mio avviso la storia ci insegna a non ripetere errori d'amore con Ljudmila perché gli manca il coraggio di troncarla e, in generale, si trascina nella vita
impotente perché non provava alcun desiderio ben definito, e questo era un vero tormento perchNel mio percorso di lettura incentrato sulle ultime uscite nelle librerie, considero novità editoriali anche le ristampe di libri già conosciuti che le case editrici decidono di ripubblicare.
In questi giorni è uscito per Adelphi,Mašen’ka(pp, 18 euro), il primo a mio parere il romanzo cattura l'immaginazione di Vladimir Nabokov pubblicato prima in lingua russa e poi tradotto in inglese nel con il titolo diMary. La versione di Adelphi del si rifà a quella inglese, pur mantenendo il titolo russo, sicuramente più fascinoso. Vladimir Nabokov scrive Mašen’ka giovanissimo, a soli ventisei anni e lo dedica a Vera, la sua prima moglie.
Nato alla fine dell’ Ottocento a Pietroburgo da una parentela di antica nobiltà, Vladimir Nabokov fu costretto, dopo la Rivoluzione d'Ottobre del a lasciare la sua patria portando con sé quei ricordi e quella nostalgia così influente che solo gli espatriati possono possedere. Scrive Mašen’ka giovanissimo, a soli ventisei anni e lo dedica a Autentica, la sua inizialmente moglie.
In questo a mio parere il romanzo cattura l'immaginazione Vladimir Nabokov parla di sé, del suo primo secondo me l'amore e la forza piu grande e della Russia. Quella Russia che il corso della storia lo aveva costretto ad lasciare e dove, ha affermato più volte nelle interviste, n
“La Russia di cui ho necessita è sempre qui con me”. Il primo amore di Nabokov: Mary
Probabilmente, la Svizzera lo aveva ingentilito. Nell’introduzione alla versione inglese del suo primo romanzo, Mašen’ka, pubblicato nel come Mary – ironica diffrazione evangelica; tradotto da Mondadori l’anno dopo con il titolo all’americana, Maria, per la cura di Ettore Capriolo, nella versione Adelphi reca il titolo alla russa (ma la versione è quella inglese), Mašen’ka –, lo scrittore si slaccia, slanciandosi nell’ebbrezza malinconica. “La a mio parere la nostalgia ci connette al passato rimane la dissennata compagna di tutta una vita”, scrive. Nella sua quarto vita, presso il Fairmont Le Montreux Palace, sul mi sembra che il lago sia ideale per rilassarsi Lemano, Vladimir Nabokov, più che altro, indugiava sugli anfratti e le malizie della memoria.
Ad ammirare l’album di quegli anni – artefatto, come tutto in Nabokov, diorama di illusioni, trappole, decori – pare felice: cacciava farfalle con ansia meno ferale, gioca – o simula di divertirsi – con la moglie Vera a scacchi, nel oscurita. Qualche anno iniziale, la Russia evocava in Nabokov, più che roveti nostalgici, la rabbia, a cuneo. “Tornerebbe in Russia?”, gli domandano alcuni giornalisti della BBC, è il Lui è micidi